Mujeres cubanas

Le donne cubane hanno scritto delle bellissime pagine di storia, molte hanno anticipato i loro tempo con forza e determinazione nel diffendere le loro ideologie.
Sia nelle lotte di indipendenza, che nel ambito culturale e sociale la loro presenza è stata determinante: madri coraggiose, combatenti, scrittrici...
Nel 1869, Ana Betancourt de Mora  infervorava la folla all’Asemblea di Guaimaro così : “...Ciudadanos: la mujer cubana en el rincón oscuro y tranquilo del hogar esperaba paciente y  resignada esta hora sublime en que una revolución justa rompe el yugo y le desata las alas. Aquí todo era esclavo, la cuna, el color y el sexo. Vosotros queréis destruir la esclavitud de la cuna peleando hasta morir. Habéis destruido la esclavitud del color emancipando al siervo. ¡Llegó el momento de libertar a la mujer!...”

Nel periodo della Guerra dei 10 anni (1868-1878) le donne cubane dimostrarono i loro coraggio e determinazione collaborando sia all’interno delle forze combatenti che nella rete clandestina , donne come Rosa “La Bayamesa” che raggiunse i gradi di capitano partecipando attivamente nella lotta, Bernarda del Toro e Amalia Simoni che fiancheggiarono i loro mariti, generali del Esercito Liberatore, nei campi di battaglia, Emilia Casanova, fondatrice di Club Patriotici all’estero che mantenne una lunga corrispondenza con Giuseppe Garibaldi condividendo gli stessi ideali di libertà e Mariana Grajales, paradigma di donna e madre cubana, il popolo cubano deve a questa eroina due dei patrioti più valorosi della storia: Antonio e Josè Maceo.
Le lotte contro il colonialismo spagnolo non raggiensero l’esito tanto agognato: la totale indipendenza della nazione, nel 1899 inizia una nuova tappa d’occupazione del territorio cubano: gli americani rimarranno sul territorio nazionale fino al 1902.
Nella prima decade della Repubblica crescono i movimenti femminili che lottano per le pari opportunità, il diritto al voto ed al divorzio, Cuba diventa il primo paese della America Latina a promulgare leggi di gran peso sociale e culturale come quella del divorzio e della patria potestà.
Si sussegono anni difficili per il popolo cubano, la corruzione dilaga e tra governi deboli e colpi di stato si arriva a una dittatura crudele e sanguinaria , i movimenti studenteschi e degli intelettuali del 33 vengono soffocati con ferocia, ma le donne continuano a lottare per un governo giusto.
Durante la dittatura di Batista negli anni 50 crezcono le organizzazioni femminili e grazie al coraggio delle patriote cubane Haydèe Santamaria, Melba Hernàndez e Lidia Castro vedrà la luce un documento che diverrà il manifesto politico del nuovo movimento rivoluzionario: La Historia me Absolverà , scritto da un giovane avvocato di nome Fidel Castro.

Le donne saranno fondamentali nel movimento clandestino, saranno presenti nell’esercito rivoluzionario, ancora una volta doneranno la loro vita per un bene superiore: la libertà.